Nel cuore di Termoli tra natura e tradizione prezzo a partire da 56 €

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56 €

Calcolato su 7 persone

Creato: venerdì 19 aprile 2024 - Partenza: sabato 1 giugno 2024

Temi

Descrizione

Antiche e affascinanti palafitte di legno sul mare, collegate da lunghi pontili e usate sin dalla notte dei tempi per gettare le reti da pesca quadrate: i trabucchi di Termoli sono un simbolo della città. Per scoprirli in tutta la loro bellezza, passeggiare insieme ad una guida esperta e visitarne uno, ascoltando le storie, le tradizioni e i segreti di chi per millenni ha fatto del mare la propria ragione di vita. Rilassarsi tra il blu e i colori della macchia mediterranea, poi visitare la bottega di un artista per ammirare i suoi quadri e la sua tecnica pittorica. Durante l’esperienza, sempre all’insegna dell’artigianalità, deliziare il palato con una degustazione di prodotti locali, per un viaggio perfetto al confine tra terra e mare.

A proposito della zona

Sospeso tra la roccia e l’azzurro del mare Adriatico. Termoli è il suo antico borgo marinaro circondato dalle mura fortificate e da spiagge su cui si può camminare a filo d’acqua grazie ai trabocchi, le piattaforme di tradizione ottocentesca tipiche di questo estremo lembo dell’Italia centrale. Uno scrigno di bellezza senza tempo con le stradine acciottolate, a volte così strette come la Rejecelle, da passarci uno alla volta e case colorate da percorrere fin su al Castello Svevo, il simbolo della città. Edificato durante il regno dei Normanni e trasformato da Federico II di Svevia con le torri e l’idea di una fortezza militare. In cima una grande terrazza offre una vista mozzafiato fin sulle Isole Tremiti. Scogliere, grotte, pini d’Aleppo e inebriante profumo di mirto, un fascino selvaggio avvolto dal mare trasparente. Una riserva marina protetta popolata da aragoste, cavallucci marini, gorgonie e il Padre Pio degli Abissi, la statua sottomarina più imponente del mondo e a terra un luogo popolato da leggende e resti di rifugi per eremiti e dissidenti. Alle spalle della costa invece si stendono dolci colline con borghi che conservano tesori di età romana come l’Anfiteatro in tufo e dipinti trecenteschi come Larino e più su monti calcarei che richiamano speleologi da tutto il mondo e da cui è possibile scorgere la prima alba che illumina il mare Adriatico mentre sopra il Tirreno il cielo è ancora stellato. Sentieri e tratturi che erano le antiche vie della transumanza di una terra ancora incontaminata che si rispecchia nella sua cucina genuina, dal brodetto di pescato al caciocavallo, dalle olive ai cavatelli fino al nocino, un liquore dolce dal retrogusto gradevolmente amaro. Un viaggio per assaporare l’autenticità.

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